Come scegliere un buon mittente per le vostre email

Qualche giorno fa leggevo uno strano (ma pur sempre interessante) studio proposto da Email Marketing Reports su come sia meglio scrivere il campo Da di un’email – ovvero l’etichetta che identifica il mittente nel client di posta del destinatario. Per gli anglofili, il “campo From”.

Sull’argomento, inutile dirlo, si è già scritto tantissimo. Ma la questione posta non era tanto cosa scrivere come etichetta mittente (qualcuno sta già dicendo: “E’ ovvio: il mio nome completo oppure il nome della mia azienda“. Giusto, però…) quanto la possibilità di modificare un campo che, appunto, la maggior parte di noi ritiene “sacro” e “inviolabile”.

Si tratta di un articolo che fa riferimento al mercato USA e quindi, per definizione, non pienamente applicabile o confrontabile con la realtà italiana. L’argomento, però, resta validissimo dal punto di vista del direct marketing.

Va da se che il campo Da è la parte più importante di un’email in quanto contiene l’identificazione del mittente, cioè noi stessi oppure colui che ci sta scrivendo. Un valore sbagliato può senz’altro essere motivo di disinteresse per un’email; al contrario, il nome della nostra newsletter preferita o di un amico, ci permettono di identificare immediatamente un messaggio (magari, atteso) e di aprirlo con fiducia.

Fin qui, tutto logico!

Come è logico pensare che sostituendo nel campo Da della newsletter che invio ai miei clienti, il nome della mia azienda con il nome di una persona dello staff, è fortissimo il rischio che la newsletter perda di considerazione: chi è questo Mister X che mi invia un’email?

Il nome della nostra azienda oppure della Divisione marketing o dell’Ufficio commerciale, pertanto, restano scelte più che ragionevoli per riempire il campo Da.

La questione posta nell’articolo, pertanto, non era “se” cambiare il nome di questo campo quanto piuttosto di “come” cambiarlo per ottenere migliori risultati. Viene proposto, allora, un semplice test nel quale vengono confrontate le “prestazioni” (tasso di apertura e CTR) di email il cui mittente è, alternativamente, il nome dell’Azienda e un mix tra nome di una persona e nome dell’Azienda.

I risultati sono davvero interessanti e li esemplifico in questo modo: un’email con campo Da del tipo
Francesco di Email Marketing Italia srl
ottiene migliori performance di una proveniente semplicemente da
Email Marketing Italia srl
Il risultato, per quanto specifico e non applicabile in via automatica a tutti i casi, permette di fare almeno due considerazioni.

Innanzitutto il campo Da ha un ruolo fondamentale nella riconoscibilità di un’email (un ruolo da comprimario insieme all’Oggetto, s’intende): tenetelo, quindi, sempre sott’occhio! Se state inviando una newsletter aziendale non utilizzate il vostro nome e cognome (moltissimi potrebbero non conoscervi!) ma usate il nome della vostra società!
Escluse le email personali (che sono in grado di riconoscere immediatamente già ad una rapida scansione visiva della inbox) trovo sempre motivo d’allarme e di fastidio ricevere email con mittenti sconosciuti (soprattutto se non italiani) oppure da caselle postali del tipo “no-reply”, cosa che trovo altrettanto sgradevole in quanto costituisce un modo per inviare posta impedendomi di contattare il mittente facendo un semplice “Rispondi” nel mio Outlook. Quindi: sempre meglio avere nel campo Da un indirizzo email esistente e funzionante!

L’altra considerazione viene dal risultato del test di cui sopra: aggiungendo il nome di una persona a quello dell’Azienda può effettivamente rendere più “umana” e “personale” una email, ovvero più gradevole al destinatario!

Ovviamente, si tratta solo di una delle tante tattiche da attuare per migliorare le prestazioni delle vostre email, da realizzare solo dopo un bel test A/B e non tralasciando mai gli altri caratteri distintivi (e identificativi) di un’email: oggetto, contenuto, ecc.